2015-07-30 13 views

risposta

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Un paio di buone scelte sono il binding dinamico e with-redefs. Si potrebbe associare un var dal namespace provetta sul supporto e quindi utilizzarlo in una definizione di test:

core.clj:

(ns hello.core 
    (:gen-class)) 

(defn foo [x] 
    (inc x)) 

test/ciao/core.clj:

(ns hello.core-test 
    (:require [clojure.test :refer :all] 
      [hello.core :refer :all])) 

(def ^:dynamic *a* 4) 

(defn setup [f] 
    (binding [*a* 42] 
    (with-redefs [hello.core/foo (constantly 42)] 
     (f)))) 

(use-fixtures :once setup) 

(deftest a-test 
    (testing "testing the number 42" 
    (is (= *a* (foo 75))))) 

si può dire che funziona confrontando chiamando direttamente il test, che non fa uso di infissi, per chiamare attraverso run-tests:

hello.core-test> (a-test) 

FAIL in (a-test) (core_test.clj:17) 
testing the number 42 
expected: (= *a* (foo 75)) 
    actual: (not (= 4 76)) 
nil 
hello.core-test> (run-tests) 

Testing hello.core-test 

Ran 1 tests containing 1 assertions. 
0 failures, 0 errors. 
{:test 1, :pass 1, :fail 0, :error 0, :type :summary} 

Questo approccio funziona perché gli apparecchi chiudono i test che eseguono, sebbene non riescano a effettuare direttamente le chiamate alle funzioni di test (di solito), quindi ha senso utilizzare le chiusure per passare le informazioni al codice di test.

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Forse non una risposta diretta, ma se il vostro apparecchio è stato un :each apparecchio in ogni caso, o si può tollerare che sia un :each apparecchio, si può solo poliziotto fuori e creare una funzione set-up ritorno allo stato rilevante e chiamarlo come il primo linea del test, invece di utilizzare un dispositivo. Questo potrebbe essere l'approccio migliore per alcune circostanze.

(defn set-up [] (get-complex-state)) 

(deftest blah 
    (let [state (set-up)] 
    (frobnicate) 
    (query state) 
    (tear-down state)))